martedì 31 dicembre 2013

tempus fugit (o dell'inutile scansione del tempo)


E così un altro anno è finito, e ci stiamo per lanciare nel prossimo. 
E il prossimo amiamo sempre pensarlo migliore di questo, più felice, più sereno, più fortunato, ecc..

Ma se per una volta, invece di sperare, imparassimo a rimboccarci le maniche e cominciare proprio in maniera diversa un anno che vogliamo differente dal precedente, da dove inizieremmo?

Io ho una serie di idee che vi racconterò a poco a poco. Ma oggi vorrei formulare un augurio a me e a voi tutti, perché questa è la mia priorità e mi piacerebbe che lo fosse anche per tutti voi.

Il mio augurio per questo nuovo anno è di imparare a prendermi il tempo che mi necessita per essere di nuovo io, per curare me stessa, per riprendere fiducia in me e nelle mie capacità. Tempo per progettare e tempo per fare. E poi tempo da passare con la mia famiglia, tempo per fare scampagnate, passeggiate in montagna o al mare, visite a musei o a cittadine che non conosciamo, tempo da passare insieme lontani dai "doveri" scolastici o lavorativi, per ridere e ricordarci di quanto importante è la leggerezza. 
E tempo da passare insieme agli amici, che sono la nostra grande famiglia, dimenticando la scansione delle ore che ci dividono dagli altri impegni.

Perché la vita è breve e in fondo la felicità è fatta di piccole cose, quelle stesse piccole cose che trascuriamo quando andiamo di fretta. 

A tutti voi regalo oggi un sorriso, da cui voglio ripartire domani, nel nuovo anno.




domenica 29 dicembre 2013

selezionare il superfluo e... liberarsene

Da diverso tempo ho iniziato a guardarmi attorno e trovare insopportabile essere circondata da oggetti che ormai non hanno per me più nessuna attrattiva o utilità.
Pur non essendo mai stata una patita dello shopping, mi accorgo di essere stata sommersa nel tempo da oggetti regalati, o anche comprati, che poi per un motivo o un altro mi hanno deluso o che non ho saputo sfruttare al meglio o che semplicemente non mi piacciono.
Emblematico il caso della affettatrice, usata due volte e tenuta da parte in attesa di tempi migliori, che non sono mai venuti. Così da un annetto a questa parte è venuta fuori prepotentemente la voglia di liberarmi di tutto quello che non ritengo più tanto interessante da tenerlo in casa.
Il guaio è che non riesco a trovare facilmente una nuova destinazione per gli oggetti ed escludo la discarica per motivi ovvi: sono utilizzabili (spesso sono proprio nuovi o usati al massimo un paio di volte) e trovo un peso insopportabile per la collettività  riempire la discarica di oggetti integri.
Ho escluso anche i negozi dell'usato che ormai affollano le nostre città. Se devo regalare, preferisco farlo a chi dico io. E infatti all'inizio di Dicembre ho caricato la macchina fino all'orlo e ho portato tutto al "Barattolo di Berta" un centro che si occupa di mettere a disposizione di chi ne ha necessità tutto quello che a ciascuno di noi non serve più. Ho anche aiutato a mettere a posto ed è stato prezioso per me poter essere utile "in diretta" a una famiglia che aveva giusto necessità di oggetti che io avevo portato. Che bella sensazione, essere utili!
Ho anche trovato di grande utilità un gruppo FB "te lo regalo se vieni a prenderlo" e qualche volta sono riuscita a barattare qualcosa in altri gruppi. La verità però è che io non ho bisogno di altro, al contrario ho urgenza (soprattutto interiore, ma anche logistica) di far uscire roba, senza farne entrare altra. Questo è il motivo per cui uso anche siti che mi permettono di vendere l'usato che non mi serve più.
L'imperativo di quest'anno è fare uscire più roba di quanta ne entrerà (e in realtà sarebbe anche di farne entrare pochissima). Mi farebbe piacere vivere con maggiore leggerezza, tenendo con me solo quello che è davvero utile, anche se mi accorgo che di giorno in giorno la mia lista di "cose necessarie" si assottiglia.
In questa fase della mia vita mi pare che l'imperativo sia tornare all'essenziale.

mercoledì 25 dicembre 2013

Di nuovo Natale!

Ed ecco è arrivato di nuovo Natale.
In un soffio.
Questi ultimi anni mi sembrano scorrere così velocemente che faccio fatica a rendermene conto e sento il desiderio di fermare il tempo, per godermi di più i momenti che inevitabilmente scorrono veloci, uno dopo l'altro. Mi sembra a volte di arrancare, di arrivare alla fine della giornata, stanca, con l'unico desiderio di rimandare a domani quel che non sono riuscita a completare. E nonostante gli sforzi a volte sono davvero insofferente, e mi dispiace.
Ma quando mai riuscirò a terminare la lunga lista di cose da fare che ogni giorno mi costruisco? Resto sempre indietro, rallentata da alcuni inattesi imprevisti o anche da lunghi attimi in cui perdo la nozione del tempo, salvo a risvegliarmi accorgendomi che è ormai troppo tardi per tutto, se non per i doveri imprescindibili e qualche volta anche per quelli.
Ma cosa è davvero improrogabile? Cosa è davvero impossibile da disattendere?
Da qualche anno sento prepotentemente il desiderio di cambiamenti importanti, sento la mia anima ribollire, avverto fermento in me. Per esempio da un po' di tempo sento la mancanza e quindi l'urgenza di poter dedicare del tempo a me, e invece è sempre così poco lo spazio che riesco a costruirmi. A volte mi pare inesistente e mi pare di soffocare.
Il Natale è il momento in cui da cristiani si festeggia il Dio-bambino che torna a nascere dentro di noi. E per ciò stesso si pensa all'anno trascorso e al rinnovamento interiore su cui ci ripromettiamo di lavorare durante il prossimo. E' tempo di somme da tirare, di bilanci da fare, e di obiettivi per il futuro dunque.

Così il mio augurio per questo Natale è di trovare il tempo da dedicare a noi stessi e alle persone che più amiamo. Perché nulla altro ha più senso di questo, nulla è più importante. E' un augurio per me stessa e per tutti noi!!
Buon Natale a tutti coloro che passeranno da queste parti! Buon cambiamento!


lunedì 23 dicembre 2013

su richiesta: una cover per kindle


E' ormai arrivato Natale e mi accorgo di non avervi ancora presentato questo lavoro, fatto su richiesta.
E' stata una richiesta particolare, questa, non tanto per il soggetto, una cover per kindle, quanto per le specifiche che avrebbe dovuto possedere.

aperto
Una taschina colorata per contenere il cavetto, un interno in tessuto soffice ma abbastanza consistente per proteggere il prezioso oggetto, un grande bottone a chiusura e poi la difficile scelta delle fantasie dei tessuti e degli abbinamenti mi ha quasi fatto temere di non riuscire ad arrivare alla fine. Ma...
5 diversi tessuti per ottenere il risultato finale e diversi ululati dopo, ecco quello che ne è venuto fuori!
retro
Una progettazione lunga e laboriosa, fa sempre temere per il risultato da ottenere.
Ma credo che alla fine la mia "incontentabile" preferita sia rimasta soddisfatta!!! E io, si intende, sono felicissima di accontentarla, perché mi stimola a fare sempre meglio! Io davvero la ringrazio per le sue richieste a volte apparentemente troppo complicate!

interno arancio in velluto
E anche io lo sono, del risultato ottenuto, non senza qualche complicazione, ma quel che conta è sempre l'effetto finale! :)

taschina colorata per contenere il cavetto

Scegliere un artigiano è anche questo: scegliere chi riesce a realizzare i tuoi desideri su misura! 


giovedì 19 dicembre 2013

runner e tovagliette


E anche oggi vi mostro alcune realizzazioni di questi giorni. Giorni piuttosto frenetici ma anche divertenti!
Questa volta si tratta di tovagliette all'americana, comode per la colazione, per un the, per una cena rapida. Ho scelto questo tessuto che appunto non è stampato, ma riporta i disegni tessuti in filo, perché lo trovo versatile, e in questo colore anche molto adatto al momento natalizio.
In casa nostra le tovagliette si utilizzano spesso e io le trovo comodissime anche se amo molto usare la tovaglia per i pasti principali.
Ho creato anche un runner, per decorare la tavola. Qui in due differenti fantasie

una più adatta al tempo natalizio, ma sfruttabile anche nel resto dell'anno, perché questo genere di fantasie vanno bene sempre, come per le tovagliette.
E una più autunnale, che va bene anche in cucina, se preferite.


Sono generi differenti, dedicati a occasioni differenti e anche a gusti diversi.
A voi quale piace di più?

sabato 14 dicembre 2013

Su richiesta: sacche portascarpe e altro


Ed ecco qui alcune delle realizzazioni degli ultimi giorni, sacche portascarpe! Me le ha richieste una mamma per i suoi figli, scegliendo con cura le stoffe da utilizzare, tra quelle che ho a disposizione.


La sacca in primo piano è ovviamente per una ragazzina, tutta cuori e cupcakes.
Mentre il maschietto ha preferito optare per un bel trenino in verde.

Vi mostro anche il particolare dell'interno, impermeabile in Pul


E la mamma?? la mamma ha scelto invece un bel sacchetto di noccioli di ciliegie, da riscaldare o raffreddare come vi ho già spiegato, in una splendida fantasia!


Che ne dite, sono riuscite bene??

venerdì 13 dicembre 2013

E ancora scaldacollo!!


E che dire se non che manco da queste pagine da un po' di tempo, ma sono stata superimpegnata, tra commissioni, e rogne familiari varie, il tempo è proprio pochino, e non riesco ad aggiornare questo blog come vorrei, ma ho in mente grandi cose per l'anno nuovo e spero che tutto vada come penso.
Ma torniamo a noi, siamo ormai in pieno avvento e a breve sarà Natale. 
Mentre vi mostro quello che ho realizzato negli ultimi giorni, e in attesa di aggiornarvi sul resto, vi racconto che il freddo ormai è arrivato qui nell'estremo sud della penisola e questo mi stimola a passare un po' di tempo in più a uncinettare, così ne sono venuti fuori alcuni scaldacollo a mio parere interessanti.
Ma non sono le uniche cose che ho realizzato!
Non sono però riuscita a fotografarle tutte e mi riprometto di mostrarvele prestissimo!
Intanto se passate da qui vi lascio un abbraccio!!!

mercoledì 27 novembre 2013

Scaldacollo e varie dall'inverno

E così finalmente anche qui è arrivato il freddo.
Era ora, ché in effetti anche le stagioni hanno la loro ragione di esistere e mangiare caldarroste in maglietta non era affatto bello.
Però qui come al solito si passa dalla maglietta al cappotto, senza nemmeno un poco di tempo per abituarsi alla stagione fredda, e manco questo è bello.

Starnutisco. E mi copro.
Ha ragione chi dice che qui (al Sud) si soffre più il freddo che al Nord. E' che non siamo equipaggiati come si deve, le nostre case sono mediamente peggio riscaldate, e i cappotti mai troppo pesanti.
Colpa del fatto che per il resto dell'anno, diciamo 9 mesi all'anno, in effetti di freddo non soffriamo mai.
Così alla fine moriamo solo per 3 mesi, per impreparazione.

Io pure sono così, lo ammetto. Il riscaldamento mi fa fastidio, al massimo in casa ci sono 19°, e la maggior parte del giorno lo tengo spento. Così chi mi viene a trovare sente freddo, abituato ad altre temperature interne.

Però a Torino in casa morivo di caldo, di notte faticavo ad addormentarmi e più di una volta mi sono chiesta che senso avessero le coperte in una stanza riscaldata come ai tropici. Dicono che serve a sentire meno freddo quando esci. Sarà, a me sembra un enorme spreco energetico e non sono affatto sicura che sia salutare per il corpo questo sbalzo incredibile di temperatura tra interno ed esterno.

In ogni caso ora ho freddo e mi piace sedere con la copertina sulle gambe a fare maglia o uncinetto, come qui, con questi 5 scaldacollo che vi mostro. Mentre penso a mia nonna, che forse della vita aveva capito tutto, molto più di me.


domenica 24 novembre 2013

il recupero, i barattoli e le scatole di cartone


Si completa oggi la nostra iniziativa annuale "Tante idee per un riuso creativo", in contemporanea con la Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti.
Ringrazio chi anche quest'anno, il quarto, ha voluto essere presente con i propri lavori, realizzati esclusivamente con materiale di recupero. E' sempre una gioia per me scoprire che per voi questo sia diventato un appuntamento fisso, e con l'augurio che diventi sempre più condiviso e partecipato vi do sin da ora appuntamento all'anno prossimo!! 
Grazie dunque a Laura, Barbara, Daniela, Carmen, Ilaria, Giovanna, Loriana, Lucia, Germana, Katia e Silvia. Ma voglio anche ringraziare chi non ha potuto essere presente quest'anno anche se avrebbe voluto. Vi aspetto il prossimo anno!!
E per finire vi mostro un progetto che ha una realizzazione piuttosto lunga ma ha il pregio di recuperare materiali che si trovano comunemente nelle nostre cucine: un vasetto grande per lo yogurt, una vaschetta di cartone (da biscotti o merendine), e insieme a colla e pagine di un libro sono gli unici ingredienti necessari per il nostro progetto.

Si tratta di prendere strisce di carta e pazientemente incollarle, per ricoprire la superficie. Lasciare asciugare bene e poi ripetere l'operazione, anche due o tre volte, finché il risultato non ci sembri soddisfacente.

Aggiungiamo qualche piccolo decoro ed ecco qui

il progetto finito!

Portapenne e piccolo contenitore per scrivania!
Arrivederci al prossimo progetto di recupero!!!

venerdì 22 novembre 2013

Tante idee per un riuso creativo: la valigia di Giovanna


Oggi vi presento la realizzazione di Giovanna per la nostra iniziativa "tante idee per un riuso creativo".
Si tratta di una bellissima valigia portagioie. Lascio spazio alle foto e alle parole della stessa Giovanna per illustrare il suo progetto e la ringrazio per la sua partecipazione alla nostra comune iniziativa!


Si tratta di una valigia porta gioie riciclata da un vecchio valigione che conteneva una coperta di lana di cui qualche mio vicino si è disfatto. lo l'ho accolto in casa mia, dove non si butta mai via niente, e gli ho ridato nuova vita trasformandolo in questa simpatica valigia porta gioie. 


Sul centrino si possono appendere gli orecchini, accanto c'è anche uno specchio. Per l'interno ho riciclato tutti i contenitori cestini e scatole che ho trovato a casa dipingendoli in tinta e arricchendoli con trinette e nastrini. 

Risultato soddisfacente e decorativo, da lasciare in bella mostra.

E voi che ne pensate??

domenica 17 novembre 2013

Noi e il mondo - riflessione in forma di disegno animato

Perfettamente in tema con la nostra Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti e con la nostra iniziativa "Tante idee per un riuso creativo" vi propongo la visione di questo brevissimo corto, in formato di disegno animato.
Disarmante, amaro ma terribilmente vero.
Guardiamoci attorno e accorgiamoci di quanto "superfluo" abbiamo accumulato nel tempo.
Buona giornata!

Tante idee per un riuso creativo!



Ecco vi comunico che da oggi questa iniziativa cambia nome, da "Tante idee per un riciclo" a "Tante idee per un riuso creativo"
Perché "qualcuno" mi ha ricordato che le parole sono importanti, e riciclo è una parola che si riferisce a un oggetto che cessa di esistere e la sua materia viene trasformata in altro, una bottiglia di Pet che diventa pile per es., o un quaderno che si trasforma in nuova carta su cui scrivere, riciclata appunto.
Riuso è invece il termine più corretto riferito all'attività che noi di solito facciamo, ossia creare oggetti con pezzi di altri, già utilizzati. Quindi chiedo scusa per il mio errore, e riparto.
Da oggi ha inizio quindi la nostra Settimana per la Riduzione dei rifiuti, festeggiandola con i nostri piccoli progetti di riuso, oggetti che testimoniano che è possibile evitare di mandare in discarica tanto materiale che invece è prezioso per le nostre creazioni.
Saranno piccoli progetti i nostri, nulla di eclatante, ma il senso è proprio questo: nel quotidiano possiamo creare tante piccole cose che rendono utili anche materiali che fino a poco prima potevano sembrare insignificanti.
Da oggi proporrò sulla mia pagina FB tutti i vostri contributi, mentre qui aggiornerò di volta in volta questo post con le idee proposte, così ovunque mi seguiate voi non ve le perderete!!

martedì 5 novembre 2013

Tante idee per un riciclo 4° anno!!!!


Ed eccoci quasi arrivati alla Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti, che quest'anno si svolgerà dal 16 al 24 Novembre. Come ogni anno segnalo l'appuntamento per invitarvi alla nostra iniziativa collettiva, che ogni anno ha visto sempre una bella partecipazione. Spero che anche quest'anno non ci smentiamo!
Perciò, chi vuole aderire alla iniziativa "Tante idee per un riciclo 4° anno"??? 

Le regole saranno le stesse di sempre, le riassumo brevemente:
1) il progetto deve prevedere materiali già usati, si potrà trattare di recupero di un oggetto usurato, di riutilizzo di un oggetto in altra funzione, o creazione di un oggetto assemblando materiali vari già recuperati e usati.
2) Parteciperanno tutti i progetti inviati via mail entro il 22 Novembre (ma non attendete l'ultimo minuto, vi prego!! :) )
3) Il progetto dovrebbe essere creato per questa occasione o almeno che non sia stato già pubblicato
4) Sarebbe bello che ciascuno provvedesse a scrivere un post sul proprio blog, per illustrare il proprio progetto, magari citando anche questa iniziativa (mi farebbe piacere ma non è obbligatorio), concordando con me il giorno di pubblicazione. Chi volesse partecipare ma non ha un blog potrà ugualmente partecipare, mandando a me testi e foto del proprio progetto.
Se vi fa piacere potrete visitare le pagine relative ai progetti presentati negli scorsi anni, ci sono un sacco di belle idee a disposizione di tutti!!

I progetti del 2010
I Progetti del 2011
I Progetti del 2012

sabato 12 ottobre 2013

Corso di cucito pratico: l'esperienza

E così, come ho annunciato nel mio post precedente, mercoledì scorso è iniziato il corso di cucito pratico.
Sono contenta della giornata iniziale, per quello che abbiamo saputo fare, ma anche per il bel clima che si è creato.
Quello che mi piace di questa esperienza è proprio il fatto di incontrarsi per "fare", e mentre si lavora, ognuno per proprio conto, si ci scambia le esperienze, si parla anche di altro, si comunica e ci si conosce meglio. 
Il mondo femminile ha proprio un bisogno vitale di nutrirsi di parole, di comunicare affetti, interessi, dolori, disillusioni. E' inevitabile che quando ci si incontra si finisca prima o dopo a raccontare se stessi. E dopo si esce sempre differenti a come eravamo prima. 
Condividere, arricchisce. Ecco perché questi incontri mi piacciono tanto.
Arrivederci al prossimo incontro, il 16 Ottobre!!



venerdì 4 ottobre 2013

un corso base di cucito pratico



E' arrivato il momento di provare anche questa esperienza: organizzare un piccolo corso di cucito pratico, in appena 5 incontri. 
Un corso base, proprio per principianti, pensato per imparare tecniche mentre si realizzano oggetti di uso comune da portarsi poi a casa, testimonianza di quel che si è imparato. Si comincia imparando a fare gli orli dei pantaloni e dei jeans, e si prosegue realizzando un runner, un cuscino d'arredamento, una shopping bag e una piccola trousse con cerniera.
E' un corso pensato per imparare in allegria e tranquillità, senza troppi problemi.
Il primo incontro sarà il prossimo mercoledì, ma c'è ancora disponibilità di qualche spazio se qualcuno vuole inserirsi. Io vi aspetto!  :)

lunedì 23 settembre 2013

Bustina del Sole



Uno dei progetti ultimati quest'estate è questa bustina. 
In realtà ce l'avevo da tempo per le mani, ma non l'avevo ancora rifinita. Diciamo che ho pescato dal mucchio dei progetti rimasti incompleti, perché il mio obiettivo quest'anno è ultimarli uno ad uno e mi riprometto di non lasciarne altri incompleti.

dall'alto

Questa è delle stoffe più solari che abbia mai scelto, davvero estiva, firmata Heather Bailey, una dei tanti famosi designer statunitensi che mi affascinano. Ecco perché l'ho ribattezzata Bustina del Sole! 
Ma sicuramente qualcuno di voi si ricorderà che l'ho già usata questa stoffa, per una delle mie borse!
La bustina, inizialmente pensata per stare in borsa e contenere tutte quelle cose che di solito se ne vanno vagando qua e là, è anche sfruttabile come piccola pochette quando si esce "leggere".

retro

mercoledì 18 settembre 2013

Un portamonete e una trasformazione ben riuscita



C’era una volta un piccolo portamonete multicolore, tempestato di perline. Chissà come mai, toccato tante volte da piccole mani, le perline hanno cominciato a cedere dal loro supporto, rischiando di perdersi rovinosamente in terra.


Così pazientemente abbiamo recuperato tutte le perline, da destinare a futuri lavoretti, e il lavoro è stato arduo perché, non si capisce bene il motivo, oltre che essere fermate da filo erano anche parzialmente fermate da colla. Ma alla fine siamo riusciti a recuperarle tutte.
Ma adesso il borsellino era così triste e spoglio….

Perché  non rinnovarlo con una stoffa più adatta e allegra???

E così dopo una seduta di attento e paziente cucito a mano, punto dopo punto abbiamo realizzato un portamonete (quasi) nuovo, pronto all’uso!!!


lunedì 16 settembre 2013

Sacchetti japan style




Anche se oggi è una giornata pienamente autunnale mi fa piacere mostrarvi alcuni dei progetti realizzati durante l'estate, e in questo caso utili in tutte le stagioni.
Ormai chi mi segue sa bene quanto io sia catturata dai modelli orientali, e così mi sono lasciata tentare anche questa volta, ma dai sacchetti.
In particolare in Giappone la tradizione li vede presenti per custodire un po' di tutto, si usano come portamonete o porta ventaglio, o ancora come porta collane da viaggio. Insomma i sacchetti di ogni formato possono essere sempre utili e inoltre si prestano bene come piccolo pensierino.
Hanno due particolarità, il doppio cordoncino e la pallina di rifinitura.
E voilà, ecco fatto, in due distinte forme e colori, in questo caso entrambi in cotone. Ma li ho già in mente in tessuti più adatti all'inverno! :)


mercoledì 11 settembre 2013

la dura vita di un artigiano nel mondo del fatto in serie


Come probabilmente molti di voi già sanno, nei caldi giorni estivi mi sono dilettata a partecipare a qualche mercatino nelle varie feste che tutti i paesi organizzano per divertire residenti e villeggianti. È per me un esercizio divertente montare la mia bancarella, inventarmi ogni volta un nuovo artificio per le luci, per la disposizione degli oggetti.
Ma confesso che mi serve soprattutto per guardare del vivo le reazioni delle persone non solo alle mie proposte ma anche quelle dei miei vicini che presentano oggetti anche molto differenti dai miei per categorie o per fattura.
In linea di massima posso dire che gli artigiani vendono pochissimo, che il loro lavoro è guardato di sfuggita, talvolta persino disprezzato, quasi sempre ignorato dai più. Poi ci sono i curiosi, quelli che immancabilmente vengono a osservare attentamente le tue cose per poi confessarti candidamente che anche loro saprebbero realizzarle, anzi che hai dato loro proprio delle buone idee (gulp!!). Ogni tanto c’è qualcuno che realmente ammira e si ferma a chiacchierare accettando di discutere qualche minuto con te: sono pochi, pochissimi, quelli che ti rivolgono la parola o ti guardano negli occhi, e ancor più rari sono gli acquirenti. Tutti ci siamo interrogati sul perché, lo abbiamo fatto personalmente, ma anche collettivamente.

Sarebbe banale rispondere che c’è crisi e la gente non ha soldi da spendere, perché poi guardi come sono vestiti e ti accorgi che i soldi li spendono eccome, ma in altro genere di oggetti ritenuti evidentemente più importanti status symbol. La borsa, l’accessorio, il bijoux, lo comprano ma se ha una firma (piccola o grande) sopra, che sia perciò riconoscibile all’altrui sguardo: il prodotto artigianale per quanto possa piacere, non offre questa “garanzia”.
La seconda risposta che ti viene in mente è che dipende dal tipo di pubblico, il pubblico di strada in realtà non è interessato al lavoro artigianale “serio”, a un mercatino ci si trova per passeggiare senza nessun vero scopo di acquisto e si decide ad acquistare solo se trova qualcosa di proprio gusto e (in genere) di poco prezzo.  Quindi è il luogo che conta, la strada è il luogo dove si pensa di trovare (e dove si è disposti ad acquistare) solo roba economica, che non sappiamo più nemmeno distinguere dal prodotto in serie.
Ma un lavoro artigianale può essere un lavoro a basso prezzo?? Può un prodotto artigianale essere venduto alla stregua di un qualsiasi prodotto usa e getta da mercato, che quando non mi piace più lo getto senza rimpianti, tanto per 2 euro che mi è costato… O forse la logica intrinseca del lavoro artigianale è proprio il contrario del prodotto massificato usa e getta ottenuto con lo sfruttamento del lavoro, cioè un prodotto unico, ben curato nei particolari, concepito per durare nel tempo??
Ecco queste sono le domande che tutti noi come consumatori dovremmo rivolgerci quando acquistiamo qualcosa, dal piccolo al grande acquisto.

E finché gli artigiani accetteranno di abbassare i prezzi a livelli oserei dire vergognosi, questo non farà che confermare l’opinione della gente che si tratta di prodotti di basso prezzo, che alla fine valgono poco. In questo modo non si rende un buon servizio né al proprio lavoro, né al lavoro di tutti gli altri. Il lavoro artigianale DEVE essere di buon livello e non deve essere sottopagato, proprio come testimonianza del proprio impegno e del proprio valore.
E infine arriviamo al punto più spinoso, collegato al precedente. Nei mercatini di strada, troppo spesso, insieme agli artigiani espongono anche i commercianti, spesso in generi molto simili. Scandaloso l’esempio dei prodotti in feltro asiatici accanto a chi il feltro lo realizza a mano, oppure della bigiotteria in fimo artigianale accanto a chi assembla pezzi fatti in serie da qualche parte del mondo dove il lavoro costa mezza lira. Ma potrei fare tanti altri esempi di questo genere. Quello che succede lo sappiamo tutti: gli artigiani abbassano i prezzi ma rimangono quasi sempre all'asciutto rispetto ai loro “concorrenti”. Gli organizzatori sono interessati a curare questo aspetto?
Un mercato artigianale dovrebbe avere solo prodotti realmente artigianali, ospitare vari generi, possibilmente non troppo simili, dovrebbe essere occasione di incontro tra acquirenti e produttori, non solo per le vendite ma per lo scambio. A un commerciante può anche bastare la vendita, un artigiano invece ha bisogno di sentire apprezzato il proprio lavoro non solo in termini di vendite, ma di consensi, di relazioni. Perché dalle relazioni, dagli scambi, vengono fuori nuove idee da realizzare. Solo lo scambio rende fertile il lavoro di un artigiano serio, che è e deve essere un sognatore.
Ancor meglio sarebbe riuscire a organizzare mercatini artigianali in altri ambiti, non per strada, pubblicizzandoli adeguatamente, mirando a una fascia di pubblico più sensibile a un artigianato di valore. E magari anche fare una selezione delle proposte e degli artigiani più fantasiosi o abili.
Infine una ultima riflessione per tutti: quando il lavoro artigianale scomparirà, scomparirà una parte importante della nostra storia , delle nostre competenze, della nostra imprenditoria e della nostra economia. Resteranno solo i prodotti di importazione, e nessuna ricaduta sul territorio. Ci stiamo impoverendo perché siamo talmente miopi da non conservare il nostro patrimonio, perché acquistiamo senza nemmeno renderci conto che proprio l’atto dell’acquisto oggi è l’atto più conformista o (viceversa) rivoluzionario che ci sia. Scegliere da che parte stare dipende da noi.





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