lunedì 23 settembre 2013

Bustina del Sole



Uno dei progetti ultimati quest'estate è questa bustina. 
In realtà ce l'avevo da tempo per le mani, ma non l'avevo ancora rifinita. Diciamo che ho pescato dal mucchio dei progetti rimasti incompleti, perché il mio obiettivo quest'anno è ultimarli uno ad uno e mi riprometto di non lasciarne altri incompleti.

dall'alto

Questa è delle stoffe più solari che abbia mai scelto, davvero estiva, firmata Heather Bailey, una dei tanti famosi designer statunitensi che mi affascinano. Ecco perché l'ho ribattezzata Bustina del Sole! 
Ma sicuramente qualcuno di voi si ricorderà che l'ho già usata questa stoffa, per una delle mie borse!
La bustina, inizialmente pensata per stare in borsa e contenere tutte quelle cose che di solito se ne vanno vagando qua e là, è anche sfruttabile come piccola pochette quando si esce "leggere".

retro

mercoledì 18 settembre 2013

Un portamonete e una trasformazione ben riuscita



C’era una volta un piccolo portamonete multicolore, tempestato di perline. Chissà come mai, toccato tante volte da piccole mani, le perline hanno cominciato a cedere dal loro supporto, rischiando di perdersi rovinosamente in terra.


Così pazientemente abbiamo recuperato tutte le perline, da destinare a futuri lavoretti, e il lavoro è stato arduo perché, non si capisce bene il motivo, oltre che essere fermate da filo erano anche parzialmente fermate da colla. Ma alla fine siamo riusciti a recuperarle tutte.
Ma adesso il borsellino era così triste e spoglio….

Perché  non rinnovarlo con una stoffa più adatta e allegra???

E così dopo una seduta di attento e paziente cucito a mano, punto dopo punto abbiamo realizzato un portamonete (quasi) nuovo, pronto all’uso!!!


lunedì 16 settembre 2013

Sacchetti japan style




Anche se oggi è una giornata pienamente autunnale mi fa piacere mostrarvi alcuni dei progetti realizzati durante l'estate, e in questo caso utili in tutte le stagioni.
Ormai chi mi segue sa bene quanto io sia catturata dai modelli orientali, e così mi sono lasciata tentare anche questa volta, ma dai sacchetti.
In particolare in Giappone la tradizione li vede presenti per custodire un po' di tutto, si usano come portamonete o porta ventaglio, o ancora come porta collane da viaggio. Insomma i sacchetti di ogni formato possono essere sempre utili e inoltre si prestano bene come piccolo pensierino.
Hanno due particolarità, il doppio cordoncino e la pallina di rifinitura.
E voilà, ecco fatto, in due distinte forme e colori, in questo caso entrambi in cotone. Ma li ho già in mente in tessuti più adatti all'inverno! :)


mercoledì 11 settembre 2013

la dura vita di un artigiano nel mondo del fatto in serie


Come probabilmente molti di voi già sanno, nei caldi giorni estivi mi sono dilettata a partecipare a qualche mercatino nelle varie feste che tutti i paesi organizzano per divertire residenti e villeggianti. È per me un esercizio divertente montare la mia bancarella, inventarmi ogni volta un nuovo artificio per le luci, per la disposizione degli oggetti.
Ma confesso che mi serve soprattutto per guardare del vivo le reazioni delle persone non solo alle mie proposte ma anche quelle dei miei vicini che presentano oggetti anche molto differenti dai miei per categorie o per fattura.
In linea di massima posso dire che gli artigiani vendono pochissimo, che il loro lavoro è guardato di sfuggita, talvolta persino disprezzato, quasi sempre ignorato dai più. Poi ci sono i curiosi, quelli che immancabilmente vengono a osservare attentamente le tue cose per poi confessarti candidamente che anche loro saprebbero realizzarle, anzi che hai dato loro proprio delle buone idee (gulp!!). Ogni tanto c’è qualcuno che realmente ammira e si ferma a chiacchierare accettando di discutere qualche minuto con te: sono pochi, pochissimi, quelli che ti rivolgono la parola o ti guardano negli occhi, e ancor più rari sono gli acquirenti. Tutti ci siamo interrogati sul perché, lo abbiamo fatto personalmente, ma anche collettivamente.

Sarebbe banale rispondere che c’è crisi e la gente non ha soldi da spendere, perché poi guardi come sono vestiti e ti accorgi che i soldi li spendono eccome, ma in altro genere di oggetti ritenuti evidentemente più importanti status symbol. La borsa, l’accessorio, il bijoux, lo comprano ma se ha una firma (piccola o grande) sopra, che sia perciò riconoscibile all’altrui sguardo: il prodotto artigianale per quanto possa piacere, non offre questa “garanzia”.
La seconda risposta che ti viene in mente è che dipende dal tipo di pubblico, il pubblico di strada in realtà non è interessato al lavoro artigianale “serio”, a un mercatino ci si trova per passeggiare senza nessun vero scopo di acquisto e si decide ad acquistare solo se trova qualcosa di proprio gusto e (in genere) di poco prezzo.  Quindi è il luogo che conta, la strada è il luogo dove si pensa di trovare (e dove si è disposti ad acquistare) solo roba economica, che non sappiamo più nemmeno distinguere dal prodotto in serie.
Ma un lavoro artigianale può essere un lavoro a basso prezzo?? Può un prodotto artigianale essere venduto alla stregua di un qualsiasi prodotto usa e getta da mercato, che quando non mi piace più lo getto senza rimpianti, tanto per 2 euro che mi è costato… O forse la logica intrinseca del lavoro artigianale è proprio il contrario del prodotto massificato usa e getta ottenuto con lo sfruttamento del lavoro, cioè un prodotto unico, ben curato nei particolari, concepito per durare nel tempo??
Ecco queste sono le domande che tutti noi come consumatori dovremmo rivolgerci quando acquistiamo qualcosa, dal piccolo al grande acquisto.

E finché gli artigiani accetteranno di abbassare i prezzi a livelli oserei dire vergognosi, questo non farà che confermare l’opinione della gente che si tratta di prodotti di basso prezzo, che alla fine valgono poco. In questo modo non si rende un buon servizio né al proprio lavoro, né al lavoro di tutti gli altri. Il lavoro artigianale DEVE essere di buon livello e non deve essere sottopagato, proprio come testimonianza del proprio impegno e del proprio valore.
E infine arriviamo al punto più spinoso, collegato al precedente. Nei mercatini di strada, troppo spesso, insieme agli artigiani espongono anche i commercianti, spesso in generi molto simili. Scandaloso l’esempio dei prodotti in feltro asiatici accanto a chi il feltro lo realizza a mano, oppure della bigiotteria in fimo artigianale accanto a chi assembla pezzi fatti in serie da qualche parte del mondo dove il lavoro costa mezza lira. Ma potrei fare tanti altri esempi di questo genere. Quello che succede lo sappiamo tutti: gli artigiani abbassano i prezzi ma rimangono quasi sempre all'asciutto rispetto ai loro “concorrenti”. Gli organizzatori sono interessati a curare questo aspetto?
Un mercato artigianale dovrebbe avere solo prodotti realmente artigianali, ospitare vari generi, possibilmente non troppo simili, dovrebbe essere occasione di incontro tra acquirenti e produttori, non solo per le vendite ma per lo scambio. A un commerciante può anche bastare la vendita, un artigiano invece ha bisogno di sentire apprezzato il proprio lavoro non solo in termini di vendite, ma di consensi, di relazioni. Perché dalle relazioni, dagli scambi, vengono fuori nuove idee da realizzare. Solo lo scambio rende fertile il lavoro di un artigiano serio, che è e deve essere un sognatore.
Ancor meglio sarebbe riuscire a organizzare mercatini artigianali in altri ambiti, non per strada, pubblicizzandoli adeguatamente, mirando a una fascia di pubblico più sensibile a un artigianato di valore. E magari anche fare una selezione delle proposte e degli artigiani più fantasiosi o abili.
Infine una ultima riflessione per tutti: quando il lavoro artigianale scomparirà, scomparirà una parte importante della nostra storia , delle nostre competenze, della nostra imprenditoria e della nostra economia. Resteranno solo i prodotti di importazione, e nessuna ricaduta sul territorio. Ci stiamo impoverendo perché siamo talmente miopi da non conservare il nostro patrimonio, perché acquistiamo senza nemmeno renderci conto che proprio l’atto dell’acquisto oggi è l’atto più conformista o (viceversa) rivoluzionario che ci sia. Scegliere da che parte stare dipende da noi.





lunedì 9 settembre 2013

L'Oro verde: il pistacchio!


Ci sono cose che la Natura crea che mi lasciano incantata, una di queste è la visione del pistacchio fresco, ancora racchiuso nel suo mallo.


L'odore che ne viene fuori, il senso di morbido al tatto quando lo liberi dal suo involucro e mentre lo fai, inevitabilmente ne sgusci completamente qualcuno, e lo assaggi.


Uno, un solo pistacchio, fresco. Ha un sapore leggero, un aroma che quasi non si apprezza se si ha fretta di mangiarne tanti. Ma se hai pazienza, se aspetti, si libera piano piano, in bocca.
Che altro posso dire. Sono fortunata di avere ricevuto questo regalo, perché il pistacchio di Bronte si raccoglie ogni due anni, e la sua produzione è assai limitata. Non è affatto facile trovarlo così, ancora con il mallo. Anzi, tutt'altro.

Questa abbondanza che mi riempie il cuore e l'anima mi rassicura e mi da la forza per tutti i giorni in cui sento invece prepotentemente il desiderio di fuggire da questa bellissima e struggente terra.


giovedì 5 settembre 2013

i ricordi dell’estate (parte II)


E dopo la prima idea che vi ho già presentato, le collane racchiudi-ricordi, veniamo alla seconda piccola idea per conservare in parte uno scorcio di questa stagione.
Torno ai sassi, che sempre ci circondano sulla nostra spiaggia, ma questa volta molto più grandi e pesanti inadatti per realizzare collane, a meno di non volerle usare (come qualcuno mi ha suggerito) per garantirsi un immediato viaggetto nell'aldilà. Ma io non ho di questi progetti!!


Ho pensato di crearne dei fermacarte o semplicemente oggetti di arredo, ricoprendoli con una lavorazione ad uncinetto. Bello eh??? Me lo ha fatto notare persino una certa mia amica, che ne ha fatto (negli stessi giorni) le sue originali bomboniere di nozze. Una roba mai vista!!!


Ho iniziato col bianco per continuare con altri colori, estivi, brillanti, accesi, come si conviene per la stagione estiva. Ultimi scorci di una stagione che voglio conservare nei miei ricordi proprio così, brillante e colorata!!





martedì 3 settembre 2013

Nuova ondata di stoffe



Ed eccomi pronta per presentarvi una nuova ondata di stoffe, di cui voglio liberarmi, e che per comodità metterò in vendita nella mia pagina Facebook. Quindi siete avvisate tutte, se vi interessano stoffe carine e pressoché tutte americane, date uno sguardo lì, qui è un po' complicato da gestire. E d'accordo che a volte sembro l'Ente Nazionale Complicazione Affari Semplici, ma questa volta ho scelto la strada più facile!
E non dite poi che non vi ho avvertito!! ;)

i ricordi dell’estate (parte I)




Ogni anno alla fine dell’estate, quando mi accingo a riordinare le idee in vista di un nuovo anno di attività mi viene in mente di conservare qualcosa di questa stagione ormai sul tramonto.
Quest’anno sono stata particolarmente fortunata perché ne ho realizzate due. Ovviamente (ma questo è quasi inutile sottolinearlo) entrambe sensazionali e mai viste prima, uniche!! (rido) 
Oggi vi parlo della prima. Si tratta di collane che racchiudono come ciondolo un piccolo sasso ma dal colore particolare. 


Il ciondolo è indipendente, la collana è realizzata con un cordoncino ad uncinetto, così come la "gabbietta" del sassolino.
Mi piace scegliere i piccoli sassi tondeggianti ma dai colori differenti. A volte ne trovo con venature interessanti, sassi rosa o verdi o grigi di tonalità cangianti. 
Che cosa grande è la Natura!!!

lunedì 2 settembre 2013

Le folk collane

Rientrata finalmente in possesso di un computer (ma ahimé solo provvisoriamente) e in attesa di tornare a mettere le mani sul mio, vi racconto qualche scorcio della mia estate.
Come già ha letto chi mi segue su Facebook mi sono dedicata a lavoretti (pochi) e mercatini (parecchi). Ma ogni tanto mi è successo di non avere nulla fra le mani. Niente di più pericoloso!!! 
Un filo, tanti fili colorati e un uncinetto. Via alle mani, senza un progetto ben definito in testa, contrariamente alle mie abitudini degli ultimi tempi.
Ed ecco venire fuori delle strane collane, le ho chiamate le mie folk collane!!!!

Da un medaglione centrale, ma indossabile benissimo anche di lato, se si preferisce, partono i cordoncini fatti con la vecchia tecnica della caterinetta.
Ovviamente ho rifinito bene anche il retro, al quale spesso dedico più attenzione che al dritto. Non mi piace che si vedano punti raffazzonati o fili che fuoriescono, tutto deve essere a posto anche nel retro del lavoro.
Peccato che spesso, troppo spesso, a questi piccoli dettagli non si presti molta attenzione. 
Che ne dite delle mie coloratissime folk collane?


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