venerdì 28 marzo 2014

i miei pani gluten free: dalla pasta madre in poi

Da più di un anno ci siamo lanciati nella sperimentazione sui lievitati gluten free e vi dico subito che è un'avventura davvero complessa. Ma come si dice "la necessità fa virtù", quindi ci si attrezza in ogni modo per ottenere qualcosa di decente. In realtà il nostro sperimentare è partito perché il pane gluten free che si trova in vendita ha un sapore davvero poco gradevole e a leggere le etichette del contenuto non mi sento poi così tranquilla.

Così siamo partiti dalla Pasta madre gluten free, che abbiamo realizzato diverse volte piuttosto facilmente anche perché riesce in fretta e più facilmente della sua parente stretta con il glutine. Io la realizzo con metà farina di riso e metà di mais (uso in genere farine integrali). Basta impastarne complessivi 100 gr. con un po' di acqua, quanto basta a ottenere una pasta morbida e poi lasciare in barattolo coperto da un panno per un paio di giorni. Poi basta prendere 100 gr. di questo impasto e reimpastarlo con uguale quantità di farina (sempre metà riso e metà mais) con circa 150 gr di acqua. Dopo qualche ora sarà gonfiato e sarà utilizzabile. E' una pasta madre piuttosto reattiva anche se si nota meno alla vista, perché gonfia poco. Ma del potere lievitante sono certa avendola usata anche con farine di frumento e avendo osservato un ottimo risultato.

Dalla pasta madre al pane poi il passo è breve. Si tratta di impastare la farina scelta con la pasta madre, io di solito uso circa 350 gr di farina (250 di riso e 100 di mais o anche 300 riso e 50 mais) e 200 gr. di Pasta madre, aggiungo acqua fino ad ottenere un composto morbido, da trattare con un cucchiaio. In realtà prima pensavo di dover ottenere un panetto solito simile a quello di frumento, ma il risultato finale era un pane super compatto, praticamente una mattonella. Ho imparato quindi con l'esperienza che l'impasto deve essere molto morbido. Lascio a lievitare intorno alle 5-6 ore, poi verso in uno stampo da plumcake coperto di carta forno, e lascio a lievitare ancora un'oretta, poi inforno per circa un'ora complessiva, di cui 20 minuti a 220° e i successivi a 200°. 
Il risultato non è male, di solito lo taglio a fette e lo congelo, usandolo all'occorrenza.

Quello che vedete in queste foto invece è il mio pane meglio riuscito, ottenuto usando 150 gr di farina di soia, 150 di riso e 50 di mais, con l'aggiunta di semi di sesamo leggermente tostati in cima, e aghi di rosmarino nell'impasto. E' il pane che preferisco perché è molto più morbido dell'altro, e poi mi piace molto il sapore.


Nel tempo ne abbiamo sperimentati altri, con varie miscele di farine. Purtroppo la farina di grano saraceno, che io amo, non ha un sapore molto gradito in famiglia, quindi la uso sempre in piccole quantità, però vi consiglio di provare. E' davvero un'ottima e divertente occupazione quella che ci porta a sperimentare.
E che altro aggiungere, se non che in qualche modo, anche senza glutine, riusciamo ad avere un pane mangiabile e saporito (oltre che molto più economico e sano).
Buon appetito!

con questo post partecipo alla raccolta di ricette "Integralmente" del Blog della Daria




lunedì 24 marzo 2014

mani al lavoro: gli arancini vegani e gluten free

In questi ultimi giorni sono stata occupatissima in imprese culinarie, la Primavera inizia con una serie di avvenimenti da festeggiare in famiglia, perciò ho dovuto sperimentarmi in varie preparazioni. Quella di cui vorrei parlarci soprattutto oggi sono gli arancini vegani e gluten free che ho preparato per due feste per bambini. Sono stati un successone, letteralmente divorati, spariti in un secondo!
Ne sono particolarmente fiera perché avevo l'impressione che la versione con spinaci non sarebbe piaciuta ai bimbi, invece sono stati graditissimi anche da quelli che di solito non mangiano mai "cose verdi". E questo conferma la mia ipotesi che i bimbi in realtà sono curiosi, amano sperimentare, che siamo noi adulti a dover dare qualche sforzo in più per presentare loro i cibi.
Ma torniamo a noi, gli arancinetti rossi e verdi. Cominciamo da quelli rossi: ho preparato il giorno prima un sugo con granulare di soia, in modo da essere già pronta. Chi non ha familiarità con la soia deve sapere che prima di cucinarla nel modo desiderato occorre reidratarla, cuocendola in brodo vegetale già bollente per una decina di minuti, poi lasciarla altri dieci minuti a fuoco spento nel brodo, e infine scolarla bene e strizzarla del brodo residuo. Solo a quel punto sarà pronta per essere usata, in questo caso nel sugo. Preparo un battuto di cipolle, sedano e carote e lo lascio cuocere 5 minuti a fuoco lento poi aggiungo la soia, e lascio insaporire bene, salando, pepando e aggiungendo una grattatina di noce moscata. Aggiungo del vino rosso e lascio sfumare, e infine aggiungo del concentrato di pomodoro sciolto in acqua tiepida. Lascio cuocere bene a fuoco lento per un'oretta circa, stando attenta che non si asciughi troppo. 
Il secondo condimento è ancora più semplice. Ho cotto a vapore un bel po' di spinaci freschi, e a parte ho bollito per 5 minuti del tofu al naturale. Infine ho frullato entrambi con un filo l'olio, ho aggiustato di sale e aggiunto un pizzico di noce moscata anche qui. Ho cotto il riso e l'ho diviso in due parti che ho condito con le due salse. Infine ho creato le palline, le ho rotolate nella farina di mais e fritte in olio di arachidi.
E il risultato è quello che vedete.
abbiamo preparato varie altre cose tra cui anche mini pizzette al pomodoro e origano e soprattutto due torte di compleanno

E' inutile dirlo, ci divertiamo a pasticciare, e a mangiare. Anche se la panna (una eccezione che abbiamo voluto fare) ha lasciato le sue conseguenze. Me ne ricorderò sicuramente in futuro e troverò un'alternativa per la decorazione.


lunedì 17 marzo 2014

stoffe, stoffine, i miei gioielli!

Da qualche anno sono una "stoffe-dipendente". Ne ho scorte esagerate. Al punto che adesso (da qualche tempo, per la verità) a poco a poco ne seleziono alcune da vendere. Perché è assolutamente chiaro che mai riuscirò a usarle tutte.


Ed è altrettanto chiaro che non so più dove tenerle. Mi serve spazio, assolutamente.

So di non essere l'unica ad avere questa passione e so di tante "creative" che sono alla ricerca di stoffe carine per i loro progetti.

Così mi sono decisa e spero di trovare una nuova casa alle mie stoffe. A poco a poco posterò qui le mie selezioni di stoffe, cominciando da quelle che state vedendo, tutte con fantasie adatte ai bimbi.


Chiunque sia interessato può scrivermi. A tutti gli altri chiedo di darmi una mano diffondendo i miei post :)


venerdì 7 marzo 2014

da oggi ho un nuovo blog

A voi tutti lettori di questo blog!
Mi fa piacere comunicarvi che da oggi ho scelto di usare un nuovo blog per le mie riflessioni, mentre manterrò questo per presentarvi i miei lavori di tutti i generi.
Se avrete voglia di capirne di più e (perché no!) di seguirmi, potete trovarmi anche su Curvevolute, uno spazio per lanciare nell'etere quello che mi passa per la testa :)
Ciao!!!

da una felpa... un comodo portatrucco


Dedicandomi a piccoli progetti di recupero e di trasformazione, ecco quello che mi è successo. Avevo tra le mani una felpa rovinata, ma con una bella scritta e un cappuccio in perfette condizioni.

Per cui ho sforbiciato la scritta, l'ho ricomposta da un lato del cappuccio e l'ho fissata a zig-zag.
Et voilà un perfetto sacchetto porta trucco, utilissimo anche da mettere in valigia senza paura che tutto si sparpagli a destra e manca.

Piccolo progetto, nulla di speciale. Tengo tutto in piccolo, ultimamente. Mi dedico a piccole cose, apparentemente insignificanti. Quando succede questo so già che sono in mezzo a una nuova trasformazione.
Bello no?

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